Palazzo Grassi

Costruito con affaccio fondamenta del Canale Vena, Palazzo Grassi è una bellissima costruzione settecentesca, realizzata con una commistione di stili e caratteri diversi. L’architetto progettista, su commissione della famiglia Grassi, fu Andrea Tirali. Secondo alcuni storici il progettista potrebbe essere stato, invece, Baldassarre Longhena. Probabilmente i due artisti collaborarono. Un secolo dopo la realizzazione dell’edificio Palazzo Grassi passò nelle mani del vescovo Jacopo Dè Foretti, per farne un ospedale ad uso civile. L’edificio fu adibito ad ospedale soltanto nel 1855; per diversi anni, infatti, ospitò gli uffici comunali. Durante il secolo scorso al corpo centrale furono aggiunte due ali laterali, sempre ad utilizzo ospedaliero. A partire dagli anni Novanta Palazzo Grassi, dopo un accurato restauro finanziato dal Comune di Chioggia, è sede di molte attività didattiche dell’Università di Padova. Probabilmente anche il bellissimo giardino monumentale è stato progettato da Andrea Tirali. l Museo di Zoologia Adriatica Giuseppe Olivi è sito a Chioggia in provincia di Venezia. Al suo interno è possibile ammirare molteplici organismi marini del Mar Adriatico, imparare le loro peculiarità e acquisire informazioni sull’ambiente nel quale vivono. Il museo si pone l’obiettivo di aumentare il senso di responsabilità in ogni persona nei confronti del mare. Palazzo Grassi ospita la sede di tale Museo. Al secondo piano c’è la prima sala della visita dedicata allo squalo, in particolare allo squalo elefante, uno dei più grandi al mondo. Si tratta di un esemplare pescato per sbaglio nelle coste di Chioggia nel 2003. L’animale è stato imbalsamato e ora è possibile ammirare i suoi otto metri di lunghezza. Al terzo piano del Palazzo è sito un ampio salone centrale che espone 350 esemplari, tra i quali ci sono pesci, squali, molluschi, crostacei e altri molti altri trovati nel mar Adriatico tra la fine del XIX secolo e il 1950 circa. Una sala è dedicata al nutrimento degli essere marini, un’altra approfondisce le loro capacità sensoriali e, infine, l’ultima sala indaga il rapporto tra il mare e il territorio chioggiotto.